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| Star comics ha annunciato ufficialmente l’uscita di Kepher, una miniserie in 8 volumi di Roberto Cardinale e Stefano Nocilli, il cui primo numero verrà presentato in anteprima assoluta a Lucca Comics and Games 2011. La serie sarà successivamente distribuita in edicola e fumetteria dal 24 Novembre 2011. La miniserie verrà pubblicata in due diversi archi narrativi. Il primo composto di 4 volumi mensili partirà a Novembre 2011 e si concluderà a Febbraio 2012. Il secondo arco narrativo inizierà a Maggio 2012 e si concluderà ad Agosto 2012, sempre con cadenza mensile. Tutte le copertine verranno firmate da Davide Fabbri, tra i disegnatori che prenderanno parte al progetto Vito Rallo, Lucilla Stellato, Fabio Piacentini, Antonello Becciù, Giacomo Pueroni e Sergio Ponchione.
DICONO GLI AUTORI: Le serie di fantascienza si caratterizzano quasi sempre nell' impatto, spesso conflittuale, sempre imprevedibile, che una tecnologia avanzata può avere su una società o su un singolo individuo. Come nei racconti di Gernsback, Kepher è pura science fiction o, per usare un termine più arcaico, scientific fiction e, come in tutti i racconti di fantascienza, si avvale di una certa dose di "plausibilità" scientifica.
CHI E’ KEPHER: Questo nome, per gli antichi egizi, era il verbo che significava letteralmente "venire ad esistere" e che identificava anche lo scarabeo stercorario, l'animale che, ogni mattino, usciva dalla terra e faceva rotolare per tutto il giorno una pallina di sterco. Quando il sole scompariva all’orizzonte, lo scarabeo scompariva nuovamente nella terra. Da qui il parallelo tra lo scarabeo e il movimento del disco solare nel cielo come simbolo di rinnovamento e di fertilità. La credenza comune voleva che esso si rigenerasse a livello spontaneo dalla palla di sterco che spingeva innanzi a sé, visione simbolica di un Dio che crea se stesso, per poi creare l’universo. Kepher come immagine di morte-rinascita, dunque. Come è ampiamente dimostrato dai numerosi reperti che ci sono pervenuti sin dalla VI dinastia (a partire dai geroglifici sino ai monili lasciati fra le fasce delle mummie, i cosiddetti scarabei del cuore) e che lo identificano come simbolo di resurrezione. Jung in alcuni casi clinici rilevò che persone completamente all'oscuro del valore simbolico dello scarabeo, lo associavano tuttavia ad un evento fortunato o bene augurante, come se in ogni essere umano ci fosse la capacità di identificare le diverse energie costruttive o distruttive (l’odio, la guerra, l’amore…) con degli archetipi di natura universale.Read the whole post...
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