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Il fansub in Italia

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Morris
view post Posted on 5/10/2015, 18:22 by: Morris
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Come tutte le cose, anche le passioni sono soggette alla moda. Fino a non molto tempo fa, gli anime erano una passione molto in voga. Non che ora non siano più seguiti, ma sicuramente il periodo d'oro si può considerare passato. Semplicemente la moda degli anime subbati non è più in voga dopo tanto tempo. Una volta c'erano tantissimi forum dedicati a questo o a quell'anime, con moltissimi fansubbers e scanlators. A favorire l'incremento del fenomeno c'è stata l'onda lunga delle serie di successo, con la prima trasmissione nazionale di Dragon Ball Z (2000), l'avvento di Slam Dunk (2000), One Piece (2001), Naruto (2006), Death Note (2011), senza contare gli inediti Bleach e Fairy Tail (a breve su Rai4), che ha portato al boom del settore, registrato anche nelle vendite delle case editrici manga, che fino ad allora avevano sempre vissuto sull'orlo del fallimento. Con così tante serie di grande successo (sia in patria che nel nostro paese), il fansub è un fenomeno che in Italia si è sviluppato velocemente, partendo dai primi timidi tentativi, con un italiano stentato e ricco di abbreviazioni e di faccine, fino ad arrivare a dei livelli di eccellenza degni di un professionista del settore. In seguito invece si è avuta una specie di involuzione, o di evoluzione distorta, che ha generato le guerre tra gruppi ed il proliferare di parassiti come i forum archivio e i forum di recensub.
Oggi è cambiato che la generazione del boom ha sempre meno tempo a disposizione per dedicarsi al fansub, che le serie traino hanno subito un drastico calo di appeal rispetto al passato, che il proliferare di gruppi fansub e le guerre infinite che ha generato un po' hanno stufato, che le case di produzione hanno cominciato a minacciare in maniera seria (in Giappone sono scattate le manette in più di un'occasione) e hanno provato ad offrire un'alternativa legale attraverso i simulcast (anche con titoli sub ita). Inoltre, grazie alla maggiore disponibilità di canali con il digitale terrestre, si è moltiplicata l'offerta anime, con attese di una serie decisamente diminuite rispetto al passato (emblematico il caso di Lupin III, la cui ultima serie è andata in onda prima in Italia e poi in Giappone e nel resto del mondo).
Il fansub morirà quando smetteranno di subbare quelli che lo fanno per pura passione, senza essere spinti dalla ricerca di gloria, dal miraggio di guadagni attraverso i banner pubblicitari o dal desiderio di sfogare i propri istinti repressi ponendosi dietro un'immaginaria cattedra a dare i voti a questo e a quello. Nell'ultimo periodo sono molti i gruppi che si sono sciolti ed i siti che hanno chiuso, per i motivi più disparati; al contrario sono diminuiti drasticamente i gruppi che nascono. Il fatto che alcune serie traino, quelle di maggior successo, siano concluse o abbiano perso l'appeal di un tempo, riduce anche lo spazio di azione di potenziali gruppi. Perché una determinata serie è sempre il punto di partenza di un gruppo, anche se c'è il problema della serie importante che fanno tutti e quello della serie che nessuno ha subbato perché troppo di nicchia. Subbare per pura soddisfazione personale è pratica improbabile, si ha bisogno sempre e comunque di un riscontro minimo da parte dell'utenza. E non aiuta che una determinata serie venga doppiata o trasmessa in simulcast, vanificando il lavoro del gruppo che voleva puntare su di essa.
In altre parole, si potrebbe dire che il fansub italiano sia moribondo e con poche speranze di vita, ma in ogni caso non è una sicurezza assoluta, dato che, così come è esploso all'inizio, potrebbe avere una nuova potente spinta vitale, per quanto improbabile possa apparire. In ogni caso il fansub è stato motore di una serie di eventi che hanno garantito la vita agli editori di manga in piena agonia e hanno consentito alla stragrande maggioranza del pubblico di scoprire nuove serie e di capire che i cartoni animati con i quali era cresciuto si chiamavano anime.
 
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