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Il fansub va a morire

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Morris
view post Posted on 20/10/2017, 16:18 by: Morris
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Negli ultimi tempi sembra di essere entrati in un momento di transizione per il mondo del fansub in Italia: da una parte l'offerta aumenta sia con sempre più serie licenziate nel nostro paese che con offerte su varie piattaforme (visto che al giorno d'oggi ci sono alternative più proficue del passaggio televisivo e dell'home video) sia in versione dub (cioè doppiata in italiano) che sub (in lingua originale con sottotitoli in italiano). Ad aprire questo grande cancello per un nuovo tipo di mercato non sono state però solo le nuove tecnologie, ma anche e soprattutto i vari gruppi fansub amatoriali che hanno creato un pubblico con l'idea di offrire un servizio nuovo per i fan.
I primi tentativi fanno oggi sorridere a rivederli, con dei testi sgrammaticati scritti in un linguaggio stile sms, ma sono stati un punto di partenza che hanno consentito di raggiungere il risultato attuale, dopo aver toccato delle vette d'eccellenza. Se sono rimasti dei fansub inguardabili è dovuto soprattutto alla moda che imperversava fino a qualche anno fa, ma in linea di massima i prodotti di questi gruppi amatoriali non erano davvero niente male, ed hanno consentito alla prima generazione di connessi di ampliare le proprie conoscenze, con prodotti che forse mai avrebbero incontrato altrimenti.
Ma tutto questo pare ormai fare parte del passato, un po' perché serie di successo clamoroso (tipo Bleach, Naruto e Fairy Tail) sono terminate, un po' perché la moda di subbare è passata (troppo faticoso forse emulare chi questo lo faceva davvero per passione), e un po' perché una generazione di subbers, quella vera, ha messo da parte questo impegno per dedicare il proprio tempo alle incombenze sempre più pressanti della vita reale.
Tra i tanti gruppi che ho seguito ce ne sono due in particolare che porto nel cuore, per un motivo molto particolare: sono quelli che forse un pizzico più di altri mi hanno davvero trasmesso la loro passione. Senza nulla togliere agli altri, se io penso ai miei fansub, penso soprattutto a Neyla ~ Kiiroi Senkou ed ai Nostrano. La prima perché proprio prima in tutti i sensi, essendo la prima subber che ho conosciuto direttamente e che ho cominciato a seguire, i secondi perché li ho seguiti per tanti anni con diverse serie. Penso che ciò che li ha distinti da altri che ho conosciuto sia soprattutto nel fatto di aver scelto senza mezzi termini cosa subbare: esclusivamente ed unicamente ciò che a loro piaceva vedere, senza guardare il successo del progetto.
Oltre a questo, un destino per certi versi comune ha coinvolto entrambi. Neyla aveva già il sito di fansub NKS sul portale Gameternity, così come il famoso Hiraishin no Site (con annesso forum) dove ho cominciato a seguirla. Con la chiusura del portale, nel maggio del 2011, finirono nel cestino tutti i siti collegati, tra cui appunto NKS fansubs, che riaprì poi a novembre dello stesso anno su altervista. Il sito è stato attivo fino a dicembre scorso, quando ha sospeso i sub a tempo indeterminato. Altrettanto drammatica la vicenda dei Nostrano: dopo aver chiuso il sito nel maggio del 2012, a causa delle continue cancellazioni di file da parte dei siti di hosting, lo riaprirono dopo un paio di settimane, dopo aver ricaricato il materiale su un proprio server. Nel maggio del 2015 ci fu la rivoluzione, con il cambio di nome in Dai no Ji ed il passaggio da Blogger a Wordpress. Infine, all'inizio di quest'anno, la silenziosa scomparsa dal web.
A cosa serve questa lunga digressione? Semplicemente da spunto per una riflessione ormai chiara: i vecchi gruppi storici se ne vanno a morire, un po' perché è diventato più difficile (tecnicamente, visto che comunque realizzare subs fatti bene è sempre stato affare complicato) con vari problemi di hosting e piattaforme dove tenere i propri siti, un po' perché di nuovi ne nascono sempre meno, sia perché appunto non è più di moda sia perché oggi ci sono delle piattaforme che offrono dei sub legali, che in un certo senso doveva pur essere il punto d'arrivo del processo amatoriale. Prima o poi bisognava che si entrasse nell'era del professionismo. Anche se la qualità media si è alzata (con buona pace dei puristi) e l'offerta è diventata più ampia, sicuramente è tutto molto meno romantico, ed i vecchi tempi si ricordano con molta nostalgia.
 
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