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| Il genere spokon, quello le cui storie sono ambientate nel mondo dello sport, è da sempre tra quelli con maggior successo. Negli ultimi anni in particolare, c'è un ritorno in auge di questo genere, che a cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80 ha avuto un notevole successo anche in Italia, grazie soprattutto all'invasione dei cartoni animati giapponesi sulle reti private. Ci sono però delle differenze sostanziali con gli anime del passato, che coprono un arco temporale abbastanza lungo, si va dagli anni '60 di Kyojin no hoshi (Tommy, la stella dei Giants) e Attack No. 1 (Mimi e la nazionale di pallavolo) fino agli anni '90 di Slam Dunk, passando per altre serie "cult" come Captain Tsubasa (Holly e Benji) e Attacker You! (Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo) o Touch (Prendi il mondo e vai). Tralasciando serie che sono un crossover di generi come Inazuma Eleven, esempi di spokon moderni possono essere considerati Kuroko no basuke, Haikyu!! o Area no kishi, anche se quest'ultimo non ha avuto certo il successo degli altri due. Anche se non mancano eccezioni sia nel passato che nel presente, tipo Ashita no Joe (Rocky Joe) ed Il principe del tennis, in genere vengono prediletti gli sport di squadra, tra l'altro perché così si possono delineare diversi tipi di personaggi di una certa importanza che sono quasi al livello del protagonista. Le differenze tra i vecchi ed i nuovi spokon sono sia nella struttura narrativa che nella concezione stessa dello sport. Lo spokon del passato aveva un registro decisamente più drammatico: lo sport non era mai fine a se stesso, ma era anche una valvola di sfogo o un riscatto sociale. Molta importanza veniva data anche al contesto sociale nel quale si trovavano ad agire i personaggi, mentre nelle serie moderne non è più così. Il contesto sociale è davvero poco analizzato, i personaggi sembrano vivere in un universo parallelo nel quale tutto quel che succede ha a che fare con l'allenamento o la partita. L'universo risulta inoltre perfetto, non accade mai nulla a sconvolgere la vita dei personaggi, con qualche eccezione, come ad esempio in Area no kishi, dove però l'evento drammatico è funzionale allo sviluppo della trama, che ha bisogno di una crescita improvvisa del protagonista, decisamente piatto nelle vicende iniziali.Read the whole post...
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