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| Questo articolo vuole essere, più che altro, una riflessione su una questione che un utente mi ha posto qualche settimana fa: quanto sarebbe bello vedere subbati certi anime inediti in italiano? Di primo acchito si potrebbe rispondere che è già così, dato che gli anime subbati sono in genere (salvo casi rarissimi) inediti, nel senso che gli episodi non sono mai stati trasmessi prima in Italia. Ma la questione verte su un altro piano, quello cioè dei vecchi anime ormai datati (roba da nostalgici, insomma) che per un motivo o per l'altro non hanno mai avuto una versione italiana. E l'utente in questione ha avanzato anche delle proposte specifiche, tipo i film che fanno da riassunto a serie tv storiche come Heidi, il primo film di Ashita no Joe, l'OAV di Candy Candy del 1992 (che a differenza dei due precedenti non è stato distribuito in Italia), gli OAV inediti di Maison Ikkoku... anche se c'è da chiedersi come mai nessuno abbia mai tradotto Sazae-san, che, pur essendo un anime in onda dal 1969, rimane uno dei più visti in Giappone. Ovviamente quest'ultima è una provocazione, anche l'utente in questione l'ha scartata a priori, dato che sarebbe un'impresa titanica che nessuno oserebbe sobbarcarsi. In effetti le vecchie serie inedite (poche in verità) sono abbastanza lunghe da tradurre, però (come faceva notare sempre il mio interlocutore) la stessa cosa non si può dire per film ed OAV autoconclusivi. Per quello che posso immaginare io, i fansubbers sono indirizzati nelle loro scelte dai gusti del pubblico, che difficilmente subisce il fascino degli anime datati, almeno per quanto concerne la massa degli utenti, dato che gli estimatori sarebbero comunque molti. Inoltre c'è una certa diffidenza (se così si può definire) verso prodotti del passato, si tende maggiormente a tradurre degli anime attuali e in corso d'opera. La maggior parte dei fansubbers optano per gli anime di maggior successo, che possano richiamare un grande pubblico. Poi ci sono quelli che si dedicano agli anime di nicchia, in modo da poter offrire un prodotto esclusivo (per una sorta di codice non scritto, gli anime con un minore seguito vengono tradotti da un solo fansub). In conclusione si tratterebbe semplicemente di una questione di mercato, più che di una scelta vera e propria. Ma sarà proprio così? Perché il discorso regge fino ad un certo punto: se è vero infatti che la maggioranza assoluta dell'utenza si indirizza verso il prodotto che va per la maggiore, e che in teoria è proprio alla ricerca di quel prodotto che giunge al fansub, è vero anche che c'è chi cerca prodotti più datati, magari per riscoprire vecchie passioni.Read the whole post...
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